Quando pensiamo alla polpa del melone, spesso il primo aggettivo che ci viene in mente è “succulento”. In estate, si tratta di uno dei frutti che va per la maggiore. Una delle più interessanti varietà, il Melone retato di sicilia , si caratterizza proprio per avere una polpa decisamente succulenta. Fa parte della grande famiglia delle cucurbitacee, in compagnia di tante altre specie ben note, come ad esempio angurie, zucche, cetrioli, così come di altre varietà di melone, come ad esempio quello retato, piuttosto che il melone d’inverno e ulteriori varietà ancora più antiche. Vendita diretta Melone Cantalupo di Sicilia.
Dal punto di vista climatico, il melone riesce a svilupparsi molto bene in tutte quelle zone caratterizzate da un clima caldo, per cui il seme cominciare a germinare quando le temperature salgono oltre i 24 gradi e trova un habitat ideale intorno ai 30 gradi. Uno dei principali pericoli per questa pianta è sicuramente rappresentato dalle gelate: è sufficiente che le temperature si abbassino fin sotto i 14 gradi, che la pianta di melone subisce una vera e propria stasi vegetativa, andando a inibire lo sviluppo.
Cenni di storia: Fa impressione pensare che già ben 3000 anni fa, i Sumeri conoscevano e gustavano il melone. Infatti, all’interno di un poema epico Gilgamesh, l’eroe, era solito consumare meloni cassia e questi frutti erano anche oggetto di apposite rappresentazioni sulle tavole all’interno di un gran numero di bassorilievi.
Dal punto di vista del terreno, esattamente come tutte le altre cucurbitacee, ama svilupparsi in substrati caratterizzati da un’elevata percentuale di sostanze nutritive. Sono da prediligere i terreni con un basso livello di acidità, umidi, ma che non favoriscano la formazione di pericolosi ristagni idrici. Il Melone retato di sicilia Cantalupo è una pianta tipicamente potassofila e, di conseguenza, c’è la necessità di arricchire spesso il terreno usando cenere oppure compost. Garantendo il corretto apporto di nutrienti, ecco che si può raggiungere l’obiettivo di un raccolto migliore, così come meloni estremamente dolci.
Semina e trapianto. Per quanto riguarda la semina in vano, all’interno di un semenzaio c’è la possibilità di effettuare la semina dei meloni nel periodo compreso tra marzo e aprile. Il periodo ideale in cui effettuare il trapianto, invece, si aggira intorno agli ultimi giorni del mese di aprile, quando ormai le temperature sono sufficientemente calde e la tendenza è quella di avere sempre più sole e caldo.
Per quanto concerne, invece, la semina diretta in pieno campo, il consiglio è quello di porre i semi di melone a dimora all’interno di specifiche postarelle. Ottima la soluzione di realizzare una piccola buca in cui inserire i vari semi (non oltre 4). In questo modo, in seguito cresceranno solamente le due piantine migliori e più forti. La semina deve essere portata a termine nel periodo che va dalla metà del mese di aprile fino a maggio.
Spostando l’attenzione sul sesto di impianto, invece, il melone deve essere seminato, al massimo, rispettando la proporzione di una pianta per ciascun metro quadro. Di conseguenza, la distanza che si deve rispettare tra le varie piantine deve essere pari a quantomeno un metro, con una collocazione a file, che devono avere una distanza compresa tra 100 e 150 centimetri.
Dal Produttore di Melone Parassiti e rischi. Il melone è una di quelle piante che necessitano delle operazioni di sarchiatura piuttosto costanti. In alternativa, si può anche considerare l’opzione legata alla pacciamatura, che può rappresentare comunque una valida scelta. Quest’ultima è una pratica che prevede la coltivazione dei meloni garantendo un aumento della temperatura del terreno, oltre che offrendo una maggiore protezione dei frutti rispetto agli elateridi, che potrebbero praticare dei buchi e fori all’interno di questi ultimi. Se sei alla ricerca di questo meraviglioso frutto Estivo sei nel posto giusto Vendita diretta Melone Cantalupo di Sicilia
Dato che la polpa che caratterizza il melone tende ad avere, piuttosto di frequente, una colorazione pastello, in confronto ad un arancione nettamente più intenso e vivace che caratterizza, ad esempio, frutti come le arance, spesso e volentieri si scorda con eccessiva facilità quanto faccia bene dal punto di vista alimentare, dato che rappresenta un’ottima fonte di vitamina A, che si trova al suo interno nella forma di carotenoidi.
Spesso e volentieri in ambito scientifico si è indagato sui benefici di consumare questo tipo di meloni. Di recente, è stato stabilito il contenuto di carotenoidi all’interno di sei differenti ibridi di cantalupo che sono stati oggetto di coltivazione in California. Interessante sottolineare come i ricercatori siano rimasti scioccati nello scoprire come il beta-carotene possa arrivare a toccare soglie oltre i 3138 microgrammi ogni 100 grammi di peso fresco. Per fare un paragone con le arance fresche, nei meloni cantalupo c’è un contenuto di beta-carotene superiore di circa 30 volte.
Anche se la vasta gamma di nutrienti del melone non può comunque reggere il confronto, dal punto di vista della presenza di betacarotene, con le carote fresche, si tratta di un aspetto in ogni caso decisamente positivo, anche perché questo frutto viene spesso e volentieri sottovalutato.
Certo, uno studio piuttosto recente ha messo in evidenza come il melone cantalupo sia uno degli ultimi frutti dal punto di vista del contenuto in polifenoli. Le fragole, piuttosto che l’uva o il litchi presentano senz’altro una maggiore concentrazione di polifenoli antiossidanti. Al tempo stesso, è vero che la quantità totale di polifenoli che il melone è in grado di garantire all’interno della dieta quotidiana media, è molto più alto rispetto a tantissimi altri frutti che si trovano molto di frequente sulle nostre tavole, come ad esempio clementine, pompelmi e kiwi.
Attività antiossidante e antinfiammatoria
La presenza di un gran numero di fitonutrienti è sicuramente uno dei punti di forza del melone Cantalupo. Nonostante la percentuale di polifenoli sia più bassa in confronto ad altri frutti, il melone riesce a garantire comunque la possibilità di consumare più fitonutrienti semplicemente per il fatto che le porzioni che si possono mangiare sono più abbondanti.
Diversi studi hanno messo in evidenza come il melone riesca a svolgere un’ottima attività di prevenzione rispetto allo stresso ossidativo, così come a livello antinfiammatorio. Proprio per questa ragione, non deve stupire come le persone che mangiano spesso delle ottime porzioni di meloni possano contare su dei livelli ridotti di proteina C-reattiva, ovvero CRP, all’interno del sangue.
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