Pomodoro piccadilly:
Il pomodoro piccadilly, nella sua versione a sviluppo rampicante, si può considerare come una pianta che caratterizza da un accrescimento indeterminato. Il pomodoro presenta una forma tipicamente ovale e un peso all’incirca di 40 grammi. La produttività è molto alta e le caratteristiche dal punto di vista organolettico sono di tutto rispetto. Questa pianta è tipicamente rustica, che non dà particolari problemi nella sua coltivazione, dal momento che offre un elevato grado di resistenza a virus e nematodi. Dalla fase del trapianto a quella della raccolta, nella maggior parte dei casi, passano circa due mesi. Deve essere coltivazione in una zona esposta al sole e l’importante è che venga mantenuta una distanza sulla fila pari a 40 centimetri e tra le file di circa 1 metro.
La coltivazione Terreno:
È fondamentale occuparsi correttamente della lavorazione del terreno, che si deve scavare ad una profondità pari a quantomeno 30 centimetri. Utilizzando il sistema di coltivazione in vaso, serve che quest’ultimo possa contare su un diametro minimo pari a 25 centimetri, e anche l’altezza deve essere notevole. Di solito, si usa una semplice formula matematica per calcolare l’altezza necessaria, che prevede di moltiplicare il diametro del vaso per 1,60. In questo modo, si ottiene l’altezza corretta che deve avere il vaso per permettere un comodo sviluppo alla pianta di pomodoro Piccadilly.
La concimazione deve avvenire usando del letame maturo oppure del concime organico pellettato, che può essere ad esempio il composto. Per quanto riguarda il dosaggio, si consiglia di rimanere tra 4 e 8 chili per metro quadrato. L’incorporazione del concime è un’operazione molto importante, che deve essere svolta con la massima cura durante la lavorazione profonda. In seguito, ecco che bisogna procedere con l’affinatura del terreno, visto che altrimenti risulterebbe essere eccessivamente zolloso. Un altro consigli è quello di provare a irrigarlo, ma solo il necessario, prima di portare a termine il trapianto.
Pacciamatura. Un altro accorgimento che torna molto utile per la coltivazione del pomodoro Piccadilly è indubbiamente quello di attuare la pacciamatura del terreno, che prevede di ricoprire lo stesso con dei teli di polietilene nero oppure colorato, oppure anche utilizzando dei materiali organici naturali, come ad esempio la paglia, oppure la corteccia di pino. Qualora si dovessero impiegare dei teli di plastica, è bene portare a termine tale attività prima di eseguire il trapianto, sfruttando delle strisce che devono avere una larghezza pari ad almeno 1 metro, e possono anche essere forate. Sui teli di copertura complessiva, invece, devono essere realizzati dei fori e le buche nel terreno in modo tale da poter successivamente porre a dimore le piantine di pomodoro. Ci sono numerosi vantaggi legati alla pacciamatura, tra cui consentire produzioni più ricche, una minore facilità a subire malattie, maggiore pulizia dei frutti, ma anche meno rischi legati allo sviluppo di erbe infestati, un consumo di acqua inferiore per l’irrigazione e una precocità di raccolta più alta, visto che il terreno tende a diventare più caldo.
Irrigazioni:
Il suggerimento migliore da seguire, anche per cercare di ottenere un buon risparmio dal punto di vista idrico, è quello di optare per l’installazione di un impianto a goccia con manichetta forata. La soluzione ideale dovrebbe prevedere la gestione da parte di un’elettrovalvola temporizzata che si può andare a collegare con il rubinetto. Grazie ad un simile sistema ci sarà la possibilità di provvedere all’irrigazione dei pomodori ad intervalli costanti, evitando di bagnare la vegetazione e diminuendo notevolmente il rischio che si sviluppino delle problematiche a livello fitosanitario. Fondamentale, in tal senso, stare attenti agli squilibri idrici, innaffiando soprattutto nelle ore più fresche della giornata, in modo particolare in mattinata.
Consociazioni, avvicendamenti e raccolta. La coltivazione mista di questa particolare pianta di pomodori prevede la presenza, senza che si verifichino dei problemi, di sedano, spinaci, cavoli, lattughe, prezzemolo, ma anche rape, aglio, porri, fagiolini e cicorie. Un altro aspetto fondamentale riguarda gli avvicendamenti: è importante ricordare come il pomodoro non debba fare ritorno sul medesimo substrato per quantomeno 3-4 anni, in maniera tale da scongiurare la diffusione dei parassiti. Un altro importante suggerimento da seguire è quello di evitare di coltivare i pomodori in seguito a piante di melanzane, peperoni e patate. Per quanto riguarda i cicli continui, si consiglia l’uso di piante innestate. Infine, l’epoca di raccolta, di solito, avviene, durante la fase di completa maturazione dei frutti, che porta al tipico colore rosso. A partire dal trapianto, è necessario considerare qualcosa come 60-80 giorni prima di dare il via alla raccolta.
Malattie e parassiti: Ci sono diverse patologie che possono colpire i pomodori Piccadilly. Tra le principali avversità troviamo la peronospora, che va ad attaccare ogni organo all’interno della pianta, comprese le foglie e i frutti. Lo sviluppo dei primi sintomi avviene andando a colpire soprattutto la parte superiore della pagina delle foglie. Come si riconosce? Soprattutto dalla comparsa di macchie dalla forma tendenzialmente irregolare. Sia sul fusto che sui piccioli, così come sul rachide del grappolo, la patologia insorge provocando l’insorgere di macchine longitudinali molto scure, che possono avere un’estensione notevole o meno.
Quando la peronospora va a colpire i frutti, ecco che attacca in modo particolare le bacche verdi, in cui iniziano a svilupparsi le macchie traslucide e, con il passare del tempo, queste ultime tendono ad ampliarsi, con una tonalità che cambia verso il bruno e il verde oliva. I frutti che sono stati attaccati, nella maggior parte dei casi non raggiungono l’epoca di maturazione, vanno a finire sul terreno e poi marciscono. Quindi, è fondamentale che lo sviluppo di queste piante avvenga in condizioni climatiche ben precise: si tratta di un alto livello di umidità, una bagnatura perfetta dei tessuti vegetali, una temperatura dell’aria che non scende mai al di sotto dei 10 gradi centigradi.
Tra le altre avversità che colpiscono più di frequente queste piante di pomodoro, troviamo sicuramente pure l’oidio e la muffa grigia, senza dimenticare la cladosporiosi e la sclerotinia, ma anche gli afidi e il ragnetto rosso, così come tripidi e aleurodidi, ma anche le larve di lepidotteri possono apportare un gran numero di rischi.
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